Se prima la tutela del personale sanitario riguardava principalmente i mancati diritti garantiti dallo Stato o la difesa dei medici in particolari situazioni in cui venivano accusati, la frequenza con cui vengono attaccati sempre più anche dalla semplice gente comune purtroppo è sempre più elevata.
Si tratta di una tendenza opposta non solo a quella di qualche anno fa, ma basta tornare indietro anche solo di qualche mese, per accorgersi che anche fino ad inizio pandemia i medici erano ancora considerati degli eroi, a maggior ragione quando hanno iniziato a combattere quel nemico invisibile che è il Covid.
Tendenza che a malincuore si è completamente rovesciata e vede quelli che prima erano chiamati eroi protagonisti di atti di vandalismo o di continue critiche, come se fossero davvero colpevoli di questo orribile periodo e non stessero invece aiutando tutti noi ad uscirne.
È quello che, purtroppo, è successo a Rimini la notte tra il 24 ed il 25 ottobre 2020: un atto vandalico a testimonianza di questa ondata di malcontento che attraversa il Paese e si sta riversando sempre più sugli operatori sanitari.
L’atto vandalico in questione, nello specifico, ha riguardato alcune vetture del personale sanitario e tecnico posteggiate presso l’Ospedale Infermi di Rimini, più precisamente nei parcheggi di via Stampa, via Settembrini e via Flaminia. Più di 70 autovetture appartenenti a chi stava svolgendo il turno di notte in ospedale sono state danneggiate nei loro finestrini e parabrezza spaccati, specchietti staccati e carrozzeria rigata. Non c’è stato alcun furto, ulteriore conferma di quanto volesse essere un puro e semplice atto violento per manifestare la propria rabbia ingiustificata contro i sanitari.
A tale proposito, il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, si è apprestato già pochissimi giorni dopo a commentare con profondo rammarico l’accaduto e ad offrire il supporto della propria azienda a tutti quei medici ed operatori sanitari coinvolti in questo fatto gravissimo. Si impegna a non lasciarli soli davanti ad un’ondata di persone violente, arrabbiate, rappresentanti di un chiaro disagio sociale causato dalla paura e dalla disperazione per il picco dei contagi. Questa non è comunque una giustificazione per rivoltarsi senza motivo contro i nostri medici e sanitari, che già si trovano allo stremo delle forze ed hanno bisogno dell’intervento di aziende come Consulcesi.
Se durante il lockdown i numeri erano leggermente scesi e si sperava in una progressiva eliminazione totale di questi episodi, nell’ultimo periodo stiamo purtroppo assistendo a sempre più frequenti episodi come quello di Rimini anche in altre parti di Italia.
“È inaccettabile l’escalation di violenza in corsia a danno dei professionisti sanitari,” – commenta a tal proposito Tortorella – “è fondamentale contrastare tempestivamente il fenomeno attraverso iniziative concrete”.
Ed è proprio di iniziative concrete che infatti si è occupata Consulcesi a supporto dei medici, già da prima del lockdown. Per contrastare questo fenomeno che vede numeri sempre più preoccupanti, il team di Consulcesi & Partners, che ha espresso sin dal primo momento la propria vicinanza agli operatori sanitari, ha annunciato l’attivazione di un servizio di consulenza legale dedicato a medici ed operatori sanitari attivo 24 ore su 24. Il loro obiettivo è quello di fornire una prima assistenza su tutti gli aspetti giuridici correlati ad un’eventuale aggressione subita in ambito lavorativo, sia tramite il sito www.consulcesi.it, sia al numero verde 800.122.777.
La loro volontà, infatti, è al di sopra di tutto quella di far lavorare i medici in un clima quanto più possibile disteso, nelle migliori condizioni possibili, visto già il periodo difficile per la sola emergenza medica. E stanno davvero provando in tutti i modi ad unificare gli sforzi e dare tutto il sostegno possibile, con iniziative come questa.